Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, rappresenta il 90% dei casi di diabete. È una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina. È detto di tipo 2 per differenziarlo dal tipo 1 (detto anche diabete giovanile, 10% dei casi), in quanto si tratta di due patologie distinte, per cause, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione. (1)

Il diabete di tipo 2 è fortemente correlato a sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà e condizioni socio-economiche svantaggiate e pertanto è, in parte, prevenibile attraverso interventi sull’ambiente di vita e azioni che favoriscano la modifica degli stili di vita delle persone a rischio, in particolare per quel che riguarda l’alimentazione e l’attività fisica.

L’insulina è un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas, che, come una chiave che apre una porta, permette l’ingresso del glucosio (zucchero) circolante all’interno delle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia.

Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia e il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia) causando danni a vari organi. (1)

La maggior parte delle persone con diabete mellito di tipo 2, al momento della diagnosi, presenta entrambi questi difetti:

  • insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit parziale di insulina),
  • inadeguata risposta all’insulina (insulino-resistenza). (1)

Il diabete di tipo 2 è una malattia diffusa?

Gli italiani affetti da diabete tipo 2 sono circa il 6% della popolazione, cioè quasi 4 milioni di persone. Si stima, tuttavia, che a questo numero possa aggiungersi circa 1,5 milione di persone che hanno la malattia ma ancora non lo sanno. La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni (dati ISTAT 2020).

Nel 2021 l’International Diabetes Federation (IDF) ha calcolato che oltre 530 milioni di persone nel mondo tra 20 e 79 anni sono diabetiche. (2)

Che differenza c’è tra diabete e pre-diabete?

Con il termine pre-diabete si intende una condizione nella quale c’è una iperglicemia (livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma) lieve e livelli alti di insulina nel sangue (precoce insulino-resistenza). Si può stare in questa fase per molti anni, senza sintomi e senza rendersene conto ed invece è importante capire tempestivamente la situazione e, quindi, intervenire. Perché l’iperglicemia provoca nel tempo seri danni. A differenza del diabete che non è una condizione dalla quale si può guarire, il pre-diabete può esssere reversibile se si interviene per tempo e, spesso, può bastare adottare uno stile di vita più sano, tenere sotto controllo il peso e fare un’attività fisica regolare ed adeguata. (3)

Quali sono i fattori di rischio?

Ci sono delle condizioni in cui una persona è più a rischio di un’altra di andare incontro al diabete di tipo 2. Alcune di queste non dipendono dal nostro stile di vita e quindi non possiamo fare nulla per evitarle o correggerle (fattori non modificabili), altre invece sono legate a comportamenti scorretti (fattori modificabili). Se ci troviamo nella condizione in cui per età, familiarità o etnia siamo più a rischio è ancora più importante adottare uno stile di vita adeguato ed evitare fattori di rischio aggiuntivi come sovrappeso, sedentarietà, ecc. (4)

Fattori di rischio non modificabili

  • L’età: oltre il 62% dei diabetici in Italia è al di sopra dei 65 anni, tuttavia anche nel nostro Paese si sta abbassando l’età media di insorgenza del diabete, ed è quindi bene sapere che dopo i 45 anni il rischio di sviluppare il diabete aumenta notevolmente.
  • La familiarità: il fatto di avere familiari consanguinei con diabete.
  • L’appartenenza a determinati gruppi etnici più a rischio: nelle popolazioni asiatica e afro-caraibica la prevalenza del diabete è almeno cinque volte superiore. (4)

Fattori di rischio modificabili

  • Il sovrappeso e l’obesità: l’obesità è chiaramente legata sia all’insorgere del diabete di tipo 2, sia alla frequenza e gravità delle complicanze. Basti sapere che se da una parte su 10 persone diabetiche, 8 sono obese, dall’altra la persona obesa che riduca anche solo del 7% il proprio peso riduce il rischio di insorgenza del diabete del 60%.
  • La scarsa attività fisica: una regolare attività fisica è indispensabile per prevenire e controllare meglio il diabete, per mantenere il peso o diminuire il peso corporeo e, in generale, per mantenersi in salute.
  • L’ipertensione arteriosa: valori pressori al di sopra della norma e non adeguatamente controllati, oltre a rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2, contribuiscono ad aumentare il rischio delle complicanze cardiovascolari legate al diabete.
  • La dislipidemia: condizione caratterizzata da valori elevati di grassi nel sangue. In particolare risultano elevati il colesterolo totale, il colesterolo LDL e i trigliceridi, mentre il colesterolo HDL è ridotto.
  • Il fumo e l’eccessivo consumo di alcool: cattive abitudini da correggere indipendentemente che si soffra o meno di diabete. (4)

Quali sono i segni e sintomi del diabete di tipo 2?

I sintomi del diabete mellito di tipo 2 sono meno evidenti rispetto al diabete mellito di tipo 1. La malattia rimane, infatti, per molto tempo asintomatica e i sintomi si sviluppano in modo graduale e sono, quindi, più difficili da identificare. (5)

Possiamo riscontrare:

  • sete intensa e frequente bisogno di urinare
    perdita di zuccheri nelle urine (glicosuria)
    aumento dell’appetito
    senso di affaticamento e vista sfocata;
  • aumento delle infezioni dei genitali e delle vie urinarie (cistiti, ecc.);
  • taglietti o piccole ferite che guariscono più lentamente nei casi più manifesti, disfunzione erettile nei maschi e secchezza vaginale nelle donne. (5)

 

FONTI

  1. Diabete mellito tipo 2
  2. Relazione al Parlamento sul diabete mellito 
  3. Come riconoscere il pre-diabete
  4. Conoscere il diabete
  5. Diabete di tipo 2: che cos’è e come si cura

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